LGBTQ+ e Psico-Ontologia: Un’Analisi dell’Essere e dell’Identità

Introduzione

L’identità di genere e l’orientamento sessuale sono due dimensioni fondamentali dell’essere umano, ma la loro comprensione va oltre il semplice concetto di preferenza o auto-percezione. La psico-ontologia, disciplina che studia la natura dell’essere nella sua relazione con la mente e la coscienza, può offrire un punto di vista innovativo per esplorare l’esperienza LGBTQ+. Questo articolo intende analizzare come l’identità sessuale e di genere si intreccino con la dimensione ontologica, portando alla luce le sfide psicologiche e filosofiche vissute dalle persone LGBTQ+.

L’identità Sessuale e di Genere come Processo Ontologico

La psico-ontologia si occupa dello studio dell’essere dal punto di vista della coscienza e della soggettività. In questo senso, l’identità di genere e l’orientamento sessuale non sono semplici categorie biologiche o culturali, ma manifestazioni di un processo più profondo di auto-definizione dell’essere.

Per molte persone LGBTQ+, il percorso di scoperta della propria identità è caratterizzato da una tensione tra il sé autentico e le aspettative sociali. L’atto di riconoscersi e dichiararsi appartiene al campo dell’autenticità ontologica, un concetto caro a filosofi esistenzialisti come Heidegger e Sartre, secondo i quali l’essere autentico è colui che riconosce e accetta la propria essenza senza piegarsi alle norme imposte.

Il Conflitto tra Ontologia Sociale e Identità Individuale

La società impone spesso categorie rigide di genere e sessualità, creando un’ontologia sociale normativa che definisce cosa sia considerato “normale” o “accettabile”. Questo modello è alla base dell’eteronormatività, ovvero l’idea che l’eterosessualità sia la norma e tutto ciò che si discosta da essa sia deviante.

Le persone LGBTQ+ vivono spesso un conflitto tra questa ontologia sociale e la loro identità personale. Tale tensione può portare a fenomeni di disforia esistenziale, una forma di disagio profondo legato alla percezione di non poter esistere pienamente nel proprio essere autentico. Questo disagio può manifestarsi in ansia, depressione e, nei casi più estremi, nel rifiuto della propria identità.

Psicologia e Costruzione dell’Essere LGBTQ+

Dal punto di vista psicologico, il percorso di auto-accettazione delle persone LGBTQ+ può essere letto come un processo di individuazione ontologica. Secondo Carl Jung, l’individuazione è il processo attraverso cui un individuo integra tutte le parti di sé, comprese quelle socialmente stigmatizzate, per diventare un essere completo.

La psicoanalisi e la psicoterapia possono giocare un ruolo chiave in questo percorso, aiutando le persone a de-costruire le narrazioni imposte dalla società e a riscoprire un senso di autenticità. L’approccio fenomenologico-esistenziale, in particolare, pone l’accento sull’importanza di abitare il proprio essere in modo libero e consapevole, senza temere il giudizio esterno.

Conclusione: Verso una Nuova Ontologia dell’Identità

Ripensare l’identità LGBTQ+ in chiave psico-ontologica significa superare le etichette imposte dalla società e riconoscere che l’essere umano è un processo in continua evoluzione. L’esistenza non è data una volta per tutte, ma si costruisce attraverso le scelte, le relazioni e l’autenticità con cui ogni individuo decide di vivere il proprio essere.

Una società più inclusiva dovrebbe rivedere la propria ontologia normativa e accettare che l’identità di genere e l’orientamento sessuale non siano deviazioni da una presunta norma, ma espressioni legittime della molteplicità dell’essere umano. Solo così si potrà costruire un mondo in cui ogni individuo sia libero di essere pienamente sé stesso.