Dipendenze Affettive: Una Prospettiva dalla Psicologia Ontologica

Introduzione: Oltre il Paradigma Patologizzante

Le dipendenze affettive sono comunemente concettualizzate nella psicologia contemporanea come dinamiche disfunzionali caratterizzate da attaccamento eccessivo, paura dell’abbandono, perdita dell’autonomia, e comportamenti compulsivi all’interno delle relazioni intime. La psicologia ontologica, tuttavia, offre una prospettiva radicalmente diversa, interpretando questo fenomeno non semplicemente come una patologia individuale, ma come una particolare modalità di essere-nel-mondo che rivela verità fondamentali sulla condizione relazionale dell’essere umano.

La Struttura Ontologica delle Dipendenze Affettive

Il Mit-sein e la Fondamentale Interdipendenza

Martin Heidegger ha descritto il Dasein (l’essere-lì dell’esistenza umana) come essenzialmente Mit-sein, essere-con. L’essere umano non esiste mai come monade isolata, ma sempre in un contesto di relazioni significative con gli altri. La dipendenza affettiva può essere compresa come una particolare configurazione di questo essere-con, in cui:

  1. L’essere-con si trasforma in essere-per: La persona dipendente struttura la propria esistenza primariamente in funzione dell’altro
  2. La co-appartenenza diventa fusione: La naturale co-appartenenza al mondo condiviso si trasforma in un tentativo di fusione che cancella i confini esistenziali
  3. L’apertura diventa esposizione vulnerabile: L’apertura ontologica agli altri si configura come esposizione totale e indifesa

Nella prospettiva ontologica, quindi, la dipendenza affettiva rivela, sebbene in forma distorta, una verità fondamentale: la nostra costitutiva interdipendenza relazionale.

Temporalità Alterata nelle Dipendenze Affettive

La struttura temporale dell’esistenza subisce profonde alterazioni nella dipendenza affettiva:

  1. Presente saturato dall’altro: Il presente è interamente occupato dalla presenza o dall’assenza dell’altro
  2. Futuro come minaccia di perdita: Il futuro appare primariamente come orizzonte di possibile abbandono
  3. Passato come fondamento insicuro: Le esperienze passate di abbandono o tradimento diventano il fondamento interpretativo di ogni esperienza presente

Ludwig Binswanger, nelle sue analisi fenomenologiche, ha osservato come questa alterazione della temporalità costituisca una caratteristica essenziale dell’esperienza di dipendenza affettiva.

Spazialità Esistenziale nella Dipendenza

L’esperienza dello spazio vissuto subisce analoghe trasformazioni:

  1. Contrazione dello spazio proprio: Lo spazio esistenziale personale si riduce drasticamente
  2. Centralità dello spazio dell’altro: Lo spazio dell’altro diventa il centro gravitazionale dell’esistenza
  3. Perdita della distanza significativa: La capacità di mantenere una distanza che permetta l’incontro autentico viene compromessa

Medard Boss ha descritto questo fenomeno come una “spazialità contratta”, in cui il mondo della persona dipendente si restringe fino a coincidere con lo spazio definito dalla relazione.

Interpretazioni Ontologiche delle Manifestazioni della Dipendenza Affettiva

Paura dell’Abbandono: Un’Angoscia Ontologica

La paura dell’abbandono, sintomo caratteristico della dipendenza affettiva, può essere reinterpretata come espressione dell’angoscia ontologica di fronte alla solitudine esistenziale. Non si tratta semplicemente di un timore nevrotico, ma di un confronto, sebbene distorto, con una delle condizioni fondamentali dell’esistenza: la solitudine ineliminabile dell’essere individuale.

Idealizzazione dell’Altro: La Ricerca dell’Assoluto

L’idealizzazione tipica della dipendenza affettiva rivela una ricerca di assoluto in un’epoca di dissoluzione dei fondamenti metafisici. L’altro viene investito di un significato trascendente, diventando fonte di senso ultimo in un mondo caratterizzato dalla perdita di riferimenti assoluti.

Perdita del Sé: La Fuga dall’Autenticità

La perdita dell’identità personale nelle relazioni dipendenti può essere compresa come una particolare forma di fuga dall’autenticità. Di fronte all’angoscia della libertà e della responsabilità esistenziale, la persona cerca rifugio nella fusione con l’altro, evitando il confronto con la propria possibilità più propria.

La Dipendenza Affettiva come Modalità Inautentica dell’Essere-con

Dall’Autenticità all’Inautenticità Relazionale

Heidegger distingue tra modalità autentiche e inautentiche dell’esistenza. Nella prospettiva ontologica, la dipendenza affettiva rappresenta una forma inautentica dell’essere-con, caratterizzata da:

  1. Sostituzione dell’autodeterminazione con la determinazione dall’altro
  2. Rinuncia alla propria progettualità esistenziale
  3. Assunzione acritica della prospettiva dell’altro sul mondo

Il “Si” Impersonale nella Dipendenza

Un aspetto particolarmente significativo dell’inautenticità nella dipendenza affettiva è la mediazione del rapporto con sé stessi attraverso lo sguardo dell’altro. La persona dipendente non si comprende a partire dalle proprie possibilità esistenziali, ma attraverso ciò che l’altro vede o desidera, in una peculiare forma del “si” impersonale (das Man) heideggeriano.

Genesi Esistenziale della Dipendenza Affettiva

Inautenticità Originaria e Sviluppo

La psicologia ontologica interpreta la genesi della dipendenza affettiva non in termini puramente psicodinamici, ma come il risultato di un particolare sviluppo esistenziale in cui:

  1. L’apertura originaria al mondo viene compromessa da esperienze precoci di invalidazione o abbandono
  2. La fiducia ontologica fondamentale (il senso di sicurezza nell’essere-nel-mondo) viene minata
  3. L’autenticità relazionale non viene sufficientemente sostenuta nelle prime relazioni significative

Il Ruolo delle Esperienze Familiari Primarie

Le esperienze familiari primarie sono fondamentali non solo in termini psicodinamici, ma come contesto in cui si struttura la modalità fondamentale dell’essere-con. Relazioni familiari caratterizzate da:

  1. Invalidazione dell’unicità esistenziale del bambino
  2. Condizionalità dell’amore e dell’accettazione
  3. Modelli di relazione fusionale o distanziante

contribuiscono a plasmare una comprensione inautentica dell’essere-con che predispone alla dipendenza affettiva.

Approcci Terapeutici Ontologici alle Dipendenze Affettive

Riappropriazione dell’Autenticità Relazionale

La terapia ontologica della dipendenza affettiva si focalizza sulla riappropriazione dell’autenticità relazionale attraverso:

  1. Riscoperta delle proprie possibilità esistenziali
  2. Ricostituzione di un rapporto autentico con sé stessi
  3. Apprendimento di nuove modalità di essere-con che rispettino l’alterità dell’altro

Il Dialogo Come Spazio di Incontro Autentico

La relazione terapeutica stessa diventa modello di un incontro autentico in cui:

  1. La distanza significativa viene mantenuta e rispettata
  2. L’alterità dell’altro viene riconosciuta come fondamentale
  3. La reciprocità sostituisce la fusione o l’isolamento

Ricostituzione della Fiducia Ontologica

Un aspetto fondamentale del processo terapeutico è la ricostituzione della fiducia ontologica fondamentale – il senso di sicurezza nell’essere-nel-mondo che permette di tollerare l’incertezza e la separatezza esistenziale senza ricorrere a modalità fusionali o dipendenti.

Casi Clinici: Prospettive Ontologiche

Il Caso di Elena: La Dipendenza come Fuga dalla Libertà

Elena, 35 anni, manifesta una storia di relazioni caratterizzate da intensa dipendenza affettiva. L’analisi ontologica rivela che la sua dipendenza rappresenta una particolare forma di fuga dalla libertà e dalla responsabilità esistenziale. La terapia si concentra sul confronto autentico con le possibilità esistenziali, aiutando Elena a riconoscere e assumere la propria libertà fondamentale anche all’interno delle relazioni significative.

Il Caso di Marco: La Ricerca di Fondamento Ontologico

Marco, 42 anni, sviluppa intense dipendenze affettive caratterizzate da idealizzazione dell’altro. L’approccio ontologico identifica nella sua dipendenza una ricerca di fondamento ontologico in un altro essere umano – un tentativo di trovare nell’altro quella sicurezza e quel senso ultimo che l’esistenza, nella sua fondamentale apertura, non può garantire. Il processo terapeutico accompagna Marco verso l’accettazione dell’incertezza ontologica fondamentale e verso modalità più autentiche di essere-con.

La Dipendenza Affettiva nell’Era Contemporanea: Prospettive Ontologiche

Tecnologia e Nuove Forme di Dipendenza Affettiva

La tecnologia digitale e i social media hanno creato nuove modalità di manifestazione della dipendenza affettiva, caratterizzate da:

  1. Disponibilità costante dell’altro attraverso la connessione digitale
  2. Monitoraggio continuo facilitato dalle piattaforme social
  3. Idealizzazione basata su rappresentazioni digitali selettive

L’analisi ontologica di queste nuove forme di dipendenza rivela come la tecnologia possa amplificare la tendenza a sostituire l’incontro autentico con modalità inautentiche di connessione, esacerbando la fuga dalla solitudine esistenziale fondamentale.

Società Liquida e Ricerca di Ancoraggio

Nella “società liquida” descritta da Zygmunt Bauman, caratterizzata da legami fragili e identità fluide, la dipendenza affettiva può essere compresa come tentativo di trovare solidità e permanenza. La prospettiva ontologica interpreta questo fenomeno come risposta, sebbene disfunzionale, all’angoscia generata dalla perdita di riferimenti stabili nella post-modernità.

Considerazioni Critiche e Integrazioni

Limiti dell’Approccio Ontologico

La prospettiva ontologica sulla dipendenza affettiva presenta alcuni limiti significativi:

  1. Rischio di sottovalutazione dei fattori neurobiologici coinvolti nei meccanismi di dipendenza
  2. Difficoltà di integrazione con approcci evidence-based che si concentrano su protocolli standardizzati
  3. Complessità concettuale che può risultare difficilmente accessibile a molti pazienti

Possibilità di Integrazione con Altri Approcci

Nonostante questi limiti, emergono interessanti possibilità di integrazione:

  1. Dialogo con le neuroscienze affettive per comprendere i correlati neurali delle diverse modalità di essere-con
  2. Complementarità con la terapia focalizzata sulle emozioni (EFT), che condivide l’enfasi sulla centralità dell’esperienza relazionale
  3. Integrazione con approcci mindfulness per sostenere la capacità di stare con l’esperienza presente senza fuggire nell’idealizzazione o nella fusione

Conclusioni: Verso una Comprensione Ontologica della Relazionalità Autentica

La psicologia ontologica offre una visione della dipendenza affettiva che va oltre il modello patologizzante, interpretandola come una particolare modalità dell’essere-con che rivela, sebbene in forma distorta, verità fondamentali sulla nostra condizione relazionale. In questa prospettiva, il superamento della dipendenza affettiva non consiste semplicemente nell’acquisizione di maggiore autonomia, ma in una trasformazione esistenziale che coinvolge:

  1. Riappropriazione dell’autenticità relazionale: capacità di essere-con l’altro mantenendo il proprio centro esistenziale
  2. Accettazione della fondamentale separatezza: riconoscimento che nessuna relazione può eliminare la solitudine ontologica fondamentale
  3. Sviluppo di una fiducia ontologica: capacità di sostenere l’incertezza e l’apertura dell’esistenza senza ricorrere a modalità fusionali

La guarigione dalla dipendenza affettiva, in quest’ottica, implica il passaggio da un essere-per-l’altro fusionale e inautentico a un essere-con-l’altro che rispetti sia la propria unicità esistenziale sia l’alterità irriducibile dell’altro. Questo percorso non elimina l’interdipendenza fondamentale che caratterizza l’esistenza umana, ma la trasforma in una modalità autentica di connessione che mantiene e valorizza la distanza significativa necessaria per un vero incontro.

Bibliografia

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